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Magda Negri

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Motivazioni della mia ricandidatura



Ho valutato l'opportunità di ricandidarmi a queste elezioni politiche. La mia attività parlamentare non è stata lunghissima e con interruzioni: ho fatto complessivamente nove anni in parlamento. Spero che la mia candidatura possa essere utile.

Ritengo che il gruppo parlamentare piemontese debba fare un'offerta politica la più ricca possibile : in piedi ci sono molte aspirazioni politico culturali.

Credo che il processo di riforme che abbiamo avviato con Monti sia un processo molto serio, strutturale, epocale e vada continuato.

La sfida del Partito Democratico di essere un grande partito a vocazione maggioritaria , un partito di governo, ha subito numerosi stop and go, per l'orientamento multiforme dei gruppi dirigenti, ma soprattutto per la durezza della crisi, per cui il PD tende a rispondere più immediatamente alle esigenze dei ceti sociali colpiti, talvolta smarrendo la profondità della sfida riformatrice.
Mi sono candidata perché penso che la passione civile non abbia limiti di età e sono certa di avere ancora l'età per poter fare qualcosa di buono.

Se vorrete votarmi vi ringrazio, se non vorrete votare me, votate comunque una donna che sia politicamente molto autonoma e motivata .

La realtà supera la fantasia. Legislatura verso il termine



La realtà supera sempre la fantasia: non avrei mai immaginato quello che è successo oggi. Due le concause: la decisione di Berlusconi di tornare in campo e candidarsi premier e l'infelice uscita di Passera che ha creato un piccolo incidente diplomatico (non si può criticare impunemente il gruppo parlamentare che costituì un governo e che adesso ti sostiene). La classica goccia che fa traboccare il vaso.
Attendiamo quello che Napolitano dirà a Monti: probabilmente la legislatura va ad una rapidissima conclusione. Dobbiamo votare la legge sulla stabilità e non rinuncio alla speranza di migliorare il porcellum.
Berlusconi è riuscito a fare un ulteriore grave danno al paese.

Troppo complicato il voto al secondo turno ma un conflitto sulle regole nuoce al PD



Vorrei invitare chi ha votato al primo turno delle primarie a ritornare ai seggi domenica prossima 2 dicembre per il secondo turno.
Onestamente, anche io avrei sperato che il secondo turno fosse aperto. Hollande, ad esempio, ha visto iscriversi al secondo turno 200 mila persone in più.
Sicuramente è stata particolare la scelta di riservare il voto al secondo turno alle persone che già avevano votato al primo - salvo eccezioni complicatissime e difficilissime da gestire. Bisogna passare attraverso una specie di tribunale del popolo che decide se si è stati assenti giustificati!
A questo punto, secondo me sarebbe stato meglio dire: sono aperte o sono chiuse punto e basta. Però un conflitto sulle regole nuoce alla credibilità democratica del PD e di tutta la coalizione. Spero si possa risolvere.

Il problema dell'agenda Monti



Il problema della continuità con lo stile e il programma del governo Monti, la questione delle compatibilità europee, il problema dei paesi europei di rientrare dalla entità enorme del debito, di accelerare la produttività e innovare nella ricerca e nella scuola in tempi politicamente utili: tutto ciò incombe sull'evoluzione della politica italiana.
L'iniziativa di Montezemolo può essere competitiva con il PD. Mi auguro che alla fine di questo lungo percorso il PD abbia un ottimo risultato, che le liste montane abbiano buoni risultati e che insieme possano governare. Chi sarà il presidente del consiglio non è per me questione del tutto dirimente.

Preoccupazioni sulle primarie



Ho fatto un esperimento: ho provato a pre iscrivermi alle primarie: le regole che abbiamo fissato sono particolarmente complesse. Molte sezioni nel torinese si stanno organizzando per fare tutto il 25: prevedo per il 25 un grande ingorgo.
Sono anche un po' preoccupata per la dichiarazione di Bersani che prevede 2 o 3 milioni di votanti: c'è una bella differenza! Nel 2009 votarono 3milioni e 100 mila persone. Non possiamo permetterci il lusso di perdere un milione di votanti, soprattutto adesso che la crisi galoppa e che il movimento di Grillo si farà soggetto politico.

Berlusconi non si ricandida: nuovi scenari



La notizia a lungo attesa della non candidatura a premier di Silvio Berlusconi costringe il centro destra ad una riorganizzazione. Credo che cercherà di allinearsi sempre più al PPE in uno schema europeo.

Questo specularmente condiziona anche la nostra proposta politica, che ora oscilla tra una riproposizione di una socialdemocrazia di sinistra col rischio dell'alleanza con Vendola (Bersani) e qualche fuga para-grillina e generica sui contenuti (Renzi).
Non è escluso che si costituiscono anche delle forze liberal democratiche nuove. Io sono convinta che la legge elettorale cambierà.

Primarie PD: ora è tempo della politica



Speravo che le regole delle primarie sarebbero state più fluide e liberali. Non capisco le complicazioni burocratiche che sono insorte: mi sembrano inutili.
Il passo indietro di Veltroni, che molti apprezzano, non è stato a mio parere un fatto positivo. La discussione si sta avvitando su temi di vecchio e nuovo, su chi deve essere candidato e chi no, mentre questioni programmatiche importanti non stanno trovando una dialettica limpida tra i candidati: agenda Monti, legge elettorale. La politica deve ancora prendere il suo posto nel campo di gioco.

Primarie PD: serve chiarezza programmatica



La campagna delle primarie del PD è cominciata positivamente per quanto riguarda la vicenda delle regole. C'era stato qualche tentativo sciocco di mettere i bastoni tra le ruote alla partecipazione democratica che per fortuna non è andato a buon fine: le cose andranno sensatamente.
La chiarezza programmatica invece ancora latita e ce n'è assoluto bisogno. Il centrodestra tenterà una riorganizzazione e cercherà di coinvolgere Casini. Insomma non giocheremo a porta vuota e le primarie del PD dovrebbero servire ad organizzare le truppe e ad uscire da un personalismo e da un dibattito sulle regole ormai a parer mio esaurito.

Giorni amari per la politica



Sono giorni amari per la politica. Si è aperta una questione democratica, in seguito alle scandalose vicende della giunta Polverini, che contribuiscono a confermare la lontananza crescente tra una certa classe politica e la gente comune. L'uso disinvolto e l'abuso del tanto denaro pubblico che afferisce ai partiti e ai gruppi consiliari sta gettando discredito sulla classe politica italiana, anche su parte della sinistra.
Molte cose che abbiamo fatto in Parlamento, come la riduzione dei finanziamenti pubblici, vanno nella direzione giusta.
Sarà utile anche lo svolgimento delle primarie del PD, che sta stimolando molta partecipazione e coinvolgimento.
Idee cominciano a circolare. Come tutto questo confluirà in una limpida proposta di governo è ancora tutto da vedere.

Perché esternalizzare le istanze più riformiste?



Mi sono chiesta perché Bersani abbia voluto presentare una piattaforma programmatica così generica, un elenco di parole a cui corrispondono deboli intenzioni di azione politica.
Mi sono anche chiesta perché il soggetto di questo lavoro politico fossero i democratici progressisti, che poi dovrebbero aprirsi a forze di centro.
Ma chi sono i democratici progressisti? Il PD più Vendola? Perché le istanze più radicali. più riformiste devono essere esternalizzate, messe fuori? Cos'è diventato il PD? Pensiamo che questa offerta politica possa vincere la crisi italiana? Spero riusciremo a correggere questa impostazione.

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Salvare l'Europa: come uscire dal debito e dalla stagnazione

Venerdì 26 febbraio 2016
Sala Viglione, Palazzo Lascaris
Via Alfieri 15
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Presiede: Magda Negri

Intervengono: Davide Gariglio, Mercedes Bresso, Alberto Majocchi, Enrico Morando

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Così come Syriza in Grecia non era il futuro profetico per la sinistra italiana, così non dobbiamo considerare che la sconfitta di Miliband in Inghilterra sia esattamente trasponibile nel dibattito della sinistra italiana. In Inghilterra ha pesato potentemente lo straordinario successo del partito nazionalista scozzese. Non facciamo equazioni troppo semplici. In Italia aspettiamo l’esito delle elezioni amministrative. Credo andranno bene, anche se peserà la disaffezione degli elettori vrso le elezioni locali. La formazione delle liste in Campania è il simbolo di un grave problema che si sta determinando nel PD: non basta imbarcare tutti per vincere. Bisogna vincere lealmente, con persone presentabili.

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