La ripresa parlamentare è piuttosto intensa. Alle ore 11,30 come Ufficio di Presidenza della Giunta per le elezioni decidiamo di “chiudere” le relazioni sugli esiti dello spoglio delle sette regioni sotto osservazione, e di incominciare l’esame delle sezioni estere. A questo Berlusconi affida la possibilità di denunciare la non legittimità della maggioranza in Senato.
In mezzo, ci saranno le autorizzazioni a procedere verso i Senatori Grillo, Cominciali e La Torre per le intercettazioni Unipol. Materia incandescente. Calvi mi anticipa la lettura della sua relazione a difesa di D’Alema, alla Camera, ma noi dobbiamo ancora ricevere le memoria difensive dei senatori in questione. Se non arriveranno presto dovremo sollecitare una loro audizione.
Marini è molto preoccupato che, di fronte all’interventismo di Giovanardi alla Camera, il Senato appaia una Camera dormiente o in sabbiatrice.
Il pomeriggio trascorre fra lavoro di Commissione e d’Aula. Sono in discussione varie mozioni sui trasporti, l’immagine femminile nei media, etc.
Alle ore 20,30 si riunirà il collettivo delle “Democratiche”. Sosteniamo candidati diversi a Segretario, sia a livello nazionale che regionale, ma è rimasto intatto il nostro spirito e la nostra capacità di lavoro unitario.
C’è amarezza, fra i banchi del Senato, per gli infiniti casini che tormentano le vicende regionali, e che hanno già offuscato l’immagine e la scommessa del PD.
Il paradosso è che i più amareggiati sono in genere quelli che guidano le nostre singolari guerre fratricide.
Incontro Morgando fra un drappello di senatori popolari, e naturalmente lo rassicuro che il mio appoggio a Susta non implica nessuna inimicizia o mancanza di stima nei suoi confronti.
E’ un gran gentiluomo, e un amico, e mi abbraccia (credo) con convinzione.
Guerriglie ovunque. Scopro che in Veneto, il mio amico cattolici/liberal, ex Sottosegretario Giaretta ha apertamente osteggiato l’iniziativa di Cacciari di candidare la giovane e brillante Senatrice di Treviso, Simonetta Ruminato, che ha sempre visto in lui un maestro e un esempio. Simonetta non sapeva cheil candidato “vero” era Giaretta da tempo, e aveva ingenuamente dato la sua disponibilità.
Mi dice che non ha avuto la solidarietà di donna. Ma perché Cacciari non le aveva prospettato i patti già conclusi?
Potrei fare un romanzo-gossip per quasi ogni Regione Italiana.
Tempi di frammentazione. Non ci sono partiti, né correnti, ma “pulviscoli” di ambizioni piccole-piccole, qualche megalomania, ed infiniti impazzimenti burocratici.
Comunque, non è polvere di stelle.
PS: il mio amico Morgando è con il corpo in Aula, ma con lo spirito totalmente in Piemonte.
Ormai è una cosa sola con il telefono.
Sarà una gara bella senza coltelli fra i denti e il sangue agli occhi.