E’ ripresa l’attività parlamentare in Commissione e in Aula.
Discutiamo o udiamo provvedimenti importanti sulla giustizia, sul riordino degli enti di ricerca, o sulla Legge Comunitaria (con un interessante maxi-relazione del Ministro Bonino sulla partecipazione dell’Italia all’Unione Europea del 2006).
Ma l’attività consueta è letteralmente sommersa da una frenesia strisciante.
Saranno 11 o 12 i senatori del nuovo gruppo della “Sinistra democratica”? Davvero Bordon vuole creare un raggruppamento fuori dall’Ulivo? E con chi? Angius si aggira al ristorante con Alberto Nigra; Gavino è più ombroso del solito, Alberto invece è molto sorridente…
In aula ci sono sorrisi formali, abbracci improvvidi, prove da cerimonie degli addii. Una nevrosi sottile e pervasiva serpeggia nei banchi, ed è un po’ una copertura all’amarezza di noi tutti.
Dovremmo nel futuro prossimo darci una misura di copertura e relativo rispetto reciproco. I tempi sono più complessi e i passaggi pi, i percorsi più impervi del previsto.
Vorrei che qualcuno lo dicesse al mio vecchio forse ex-amico Diego Novelli, che sull’Unità di ieri, 1° Maggio, mi ha fatto un volgare attacco personale, perché da referendaria, raccolgo le firme con Martinat di AN.
Fascisti picchiatori ed ex-sinistra insieme, scrive.
Dal 1993 AN è in ogni comitato referendario per il bipolarismo e il maggioritario. Novelli forse non lo sa. I referendari dicono menzogne bonapartiste, dice Diego, sofferente peregrino di ogni contea della sinistra non riformista dopo il 1989. Sarà, ma la montante marca antipolitica e populista ed antiparlamentare si può governare con cure da cavallo democratiche, non cincischiando con eventuali soglie di sbarramento che “questo” parlamento non voterà mai.
Comunque non meritavo tanta notorietà, da finire sull’Unità del 1° Maggio.
Grazie per la pubblicità fatta al referendum, Diego.