Sabato sono stata all’iniziativa promossa dalla Fondazione Donat Cattin per ricordarne i 25 anni dalla morte. Si fa presto a dimenticare. Palenzona, Morgando, Aimetti, hanno ricordato bellissimi episodi di lotta del grande sindacalista, la sua attenzione anche alle piccole vertenze di territorio, i tentativi di unione delle varie correnti delle sinistre DC fino all’ideazione di un partito laburista cristiano e la sua azione di parlamentare e di ministro che fu insieme a De Mita per più di un anno sospeso dalla DC perché si erano rifiutati di votare a Presidente della Repubblica il candidato indicato dalla maggioranza del partito.
Imparo che lo statuto dei lavoratori che vede Donat Cattin come artefice non era voluto non solo dal PC ma anche dalla Cisl, che già da allora non voleva nessuna legge dello stato nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro. Importante ricordare anche che la legge 675, detta di programmazione di settore, prevedeva rigorose valutazioni di politiche pubbliche per chiedere e usare i fondi dello stato, non a pioggia.
Ma il migliore intervento è stato quello di Sergio Chiamparino, che, valutando l’esperienza storica di Donat Cattin, ha sostenuto che la buona politica non può essere pendolo tra consociativismo e separatezza dal mondo del lavoro ma deve portare all’interno delle istituzioni i problemi del mondo del lavoro in evoluzione; che la politica non può essere dominata dalla logica del sondaggio e della retorica ma deve essere studio, confronto, visione.
Negli anni 80, secondo Sergio, tutto si è creato e tutto è stato bruciato: riforme istituzionali e riforme del mondo del lavoro. Si pensi a Tarantelli. Se non possiamo prendere dagli archivi della storia le soluzioni per il presente dobbiamo però comprendere che non siamo ancora usciti dallo stallo.
Anche Donat Cattin a suo modo non riuscì a uscire dal suo stallo personale: lui così vicino a Moro dopo la tragedia del figlio fu l’autore insieme a Craxi e a Forlani del Preambolo anti PC. C’era molto imbarazzo in sala su questo punto, ma, tant’è, quello che è accaduto è accaduto.