Ieri sera si è svolto l'attivo degli iscritti ai Ds di Torino e devo dire che mi ha sorpreso: c'era un certo senso di attendismo, quasi un atteggiamento di passività di fronte a questa crisi insapettata, che il Segretario Larizza, il senatore benvenuto ed io, insieme agli interventi di altri compagni, abbiamo tentato di decifrare e analizzare. Vedo che anche nei Ds (l'intervento di Trombotto) si è fatto strada il comodo alibi dei voti pesanti di Vaticano, Confindustria e Usa, patetico tentativo di non leggere dentro i nostri problemi.
Arrivo oggi a Roma di mattina presto e la trovo tappezzata di manifesti del Pdci che promettono "I Comunisti italiani con Prodi". Lacrime di coccodrillo… Mi precipito in Senato e per tre ore continuo a controllare le schede elettorali della Lombardia, senza che si segnali nessuna modifica di tendenza. Avessimo tempo sarebbe bello analizzare i messaggi che i cittadini lasciano nelle schede nulle. Quando non c'è rabbia, ci sono scritte a sfondo sessuale, ci sono ragionamenti argomentati su singoli problemi, come pensioni, il candidato che non piace, lamentele sull'amministrazione locale. Ma anche alcuni sofisticati ragionamenti sul bipolarismo. A mezzogiorno scendo dalla sala Koch di Palazzo Madama e incontro, manco a dirlo, il Senatore Turigliatto, seguito da due telecineoperatori. Mi apostrofa dicendo "ciao cara" e io gli rispondo "ciao gioia come stai?". Tuttora non sappiamo se voterà o meno la fiducia, ma trovo fantastiche per assurdità politica le duemila firme dei Trotskysti di tutto il mondo che solidarizzano con il senatore del Canavese. Questo è il "glocal". Ma solo in Italia e sulla pelle dei governi italiani può accadere una simile "sceneggiata". L'articolo di Bertinotti ieri su Liberazione offre comunque uno sfondo significativo, un altro approccio a quanto avvenuto in questi giorni. Pochi rimpianti. Insomma, adesso ci si affertti a fare "massa critica" nella sinistra identitaria-conservatrice per la sfida egemonica con i riformisti.
Anche Loach può essere suggestione politica da non buttare.
Alle 14 faremo il punto con l'ufficio di presidenza della bicamerale dei rifiuti sul piano di lavoro e – cosa incredibile – mi raggiunge una telefonata della Prefettura di Torino, dove mi si ricorda di essere presente alle 17 per il discorso della fiducia.Era cosa che succedeva solo nei primi giorni dell'avvio della legislatura nel 2006. Questo piccolo particolare mi fa capire che sotto i sorrisi (pare che Pallaro voterà sì, ma non si è mai sicuri) la tensione resta altissima…