Ore 16,30
Cossiga dà le dimissioni perché irato con Amato che non gli ha risposto alla sua ennesima interrogazione su De Gennaro quando era capo della Polizia.
Andreotti lo invita a non insistere, il Senato a respingere le dimissioni e ripercorre le origini costituzionali dell’istituto dei Senatori. Rivendica di aver sempre votato secondo coscienza, e di non aver abusato del suo ruolo di Senatore a vita. Chiede solo di essere avvisato in tempo, in caso di abolizione dell’Istituto, perché intende ricandidarsi, come da quarantacinque anni a questa parte.
Bell’intervento di Anna Finocchiaro, che si rivolge a Cossiga direttamente, quasi commossa, di non sentirsi troppo vecchio e troppo stanco e di continuare.
Calderoni ricorda che non ci si può dimettere da un diritto.
Ciampi dichiara che come Senatore a vita ha come guida la Costituzione e che voterà per respingere le dimissioni di Cossiga.
Standing ovation sui banchi del Governo.
Cossutta ricorda i suoi trentacinque anni di vita parlamentare e le sue battaglie contro Cossiga. E proprio per questo rivendica l’indispensabilità dalla sua presenza. Stiamo andando verso il voto segreto.