Domenica 4 novembre festa delle forze armate: un po' sottotono, sul palco mancano il prefetto e il sindaco ma resta commovente come sempre vedere sfilare i rappresentanti delle associazioni d'armi, ormai ottantenni e novantenni, quelli che la guerra l'hanno davvero conosciuta.
Quando passano i due ex soldati molto anziani che reggono lo stendardo pluridecorato dei battaglioni di Cefalonia e di Corfù è un momento di grande commozione.
Nel 2013 si ricorderà il 70esimo anniversario dell'8 settembre 43: l'esercito italiano sta preparando una grande rievocazione storica del ruolo dei soldati italiani che, abbandonati dai Savoia, diedero inizio alla guerra di liberazione, rifiutandosi di combattere ancora coi tedeschi, a costo della vita. Questa settimana voteremo in Senato il 17 marzo come festa civile dell'unità d'Italia.
Sono sicura che Torino sarà ancora in prima fila insieme alle sue scuole, alle sue università, magistrati e sindacati nel ricostruire una memoria civile e politica oggettiva, dialettica, aperta della storia di una nazione difficile che porta ancora nel suo corpo vivo il segno di antiche divisioni più profonde di quelle che altre nazioni europee hanno meglio superato.