Seduta complessa, oggi, della Giunta per le elezioni.
Dalle ore 8,30 alle ore 11,30 conto le solite schede della Lombardia. Siamo a circa il 12% delle nostre 9000 sezioni e il risultato non cambia mai. Il recupero della CdL è sempre compensato da quello dell’Unione. Anzi, siamo in lieve vantaggio. Fra i consueti insulti, una signora ci ha consegnato su una scheda annullata un messaggio anomalo: “Aspetto un figlio e questa è l’unica cosa importante”. Dalle ore 11,30 alle ore 13, 30 con un drappello di radicali che manifesta davanti al Parlamento per l’ammissione delle liste che hanno ottenuto meno del 3% e conseguente dichiarazione di decadenza di alcuni senatori (in Piemonte ad es. Turigliatto), discutiamo come continuare il lavoro sulle schede, per passare poi alle questioni poste dalla Rosa nel Pugno.
Senza il primo lavoro non si può cominciare l’altro.
C’è un chiaro problema politico: tutto il castello accusatorio sui brogli montato da FI e Deraglio è miseramente crollato, ma la CdL non vuole che si dica. Tira in lungo, per non perdere il giocattolo e il veleno propagandistico. Ci lasciamo con l’impegno di fare una nuova delibera della Giunta per le elezioni su come procedere.
Ore 15,00 – 16,30: continuano alla VII Commissione le audizioni per una nuova legge sul cinema. Sono di scena gli esponenti di Fastweb, Wind, Vodafone, Telecom, i signori della banda larga e dell’interazione TV – Internet – Telefono.
Non amano il modello francese, protezionista che tassa gli utenti, impone il prodotto cinematografico nazionale su TV pubblica e privata. Criticano il ddl preparato alla Camera dall’On Colasio (Margherita), e propongono di finanziare con il denaro pubblico (per evitare che il 70% di film d’autore finanziati non arrivino neppure nelle sale) quelle opere che abbiano già nella fase di produzione fatto contratti per essere trasmesse sulle piattaforme alternative. Una specie di grande home-video di qualità preacquistato dalla nuova rete. C’è un elettorato di nicchia che amerebbe i corti, etc Si parla anche del rapporto tra BBC e U-Tube. Cose difficili.
Poi mentre in aula discutiamo delle misure contro la violenza negli stadi, irrompe la tragedia dell’Afghanistan.
Il Viceministro Danieli chiede la riflessione e la solidarietà del Senato per Daniele Mastrogiacomo, rapito dai Talebani con l’accusa di essere una spia. Vicino a me Giorgio Tonini dice a me più esplicitamente del suo intervento in Aula, che è un tentativo di intimidazione contro il nostro Paese, che rischia di apparire l’anello debole della presenza ONU in quel paese.