Commovente e magnifica la cerimonia in Senato per festeggiare i 90 anni di Emanuele Macaluso alla presenza del Presidente Napolitano.
90 anni all’attacco, a capire il mondo che cambia, a scrivere, organizzare, ingaggiare battaglie culturali.
Molto bella la prolusione del Professor Massimo Salvadori:
Alla fine, ringraziandoci, il mio caro amico Emanuele si è commosso, ricordando come si iscrisse al PCI clandestino nel 1941 a Caltanisetta. Non sapeva chi fossero Marx o Gramsci o Salvemini – era un giovane studente dell’Istituto di Mineralogia – ma lo avevano affascinato le figure dei minatori, di suo padre ferroviere, lo aveva colpito la miseria della condizione femminile, di donne umiliate e percosse dai loro mariti.
Fra i suoi eroi, insieme a Di Vittorio e a Togliatti, l’organizzatore comunista Calà, un uomo di trent’anni che si occupava della biblioteca clandestina a Caltanisetta, faceva leggere a loro, ragazzi, romanzi libri di avventura, di storia e anche Gramsci. Quando fu colpito dai bombardamenti quasi perse una gamba ma tornò nella casa ridotta in macerie per sottrarre i libri ai fascisti. Non andò all’ospedale ma tornò in biblioteca e lì morì, nel 1941.