Il G20 in corso in queste ore, l'annuncio del referendum greco, le dichiarazioni del vertice europeo di Bruxelles del 26 ottobre, che incalza l'Italia a prendere le misure pattuite e pone le condizioni di accesso al fondo europeo salva stati, sono eventi che stanno cambiando definitivamente lo scenario.
La Corte Costituzionale tedesca ha recentemente stabilito che, dal momento che la Germania contribuisce per il 35% al fondo salva stati, l'erogazione del fondo ad un paese in difficoltà che lo richieda è sottoposto al voto del parlamento tedesco e non è scelta discrezionale del governo tedesco.
Questo significa che se chiederemo soldi al fondo salva stati il nostro piano nazionale di riforme dovrà essere discusso e monitorato a Berlino e ancor peggio sarà se ricorreremo al fondo monetario internazionale, perché i vincoli saranno ancora più stringenti.
La sovranità del paese, che scioccamente alcuni vedevano minata dalla coppia Draghi-Trichet, sarà strutturalmente e per lunghi anni limitata se non riusciremo in uno sforzo eccezionale di risanamento e di riforme.
Ma il tempo è ormai strettissimo. Forse, quasi scaduto.