Obbligatorio andarci.
Si ripassa la storia e si “riprende” coscienza del ruolo del colonialismo italiano nella spartizione dell’ Africa dopo la conferenza di Berlino del 1885.
Ci sono molte cose di cui vergognarsi, dall’uso dell’iprite, vietatissima dagli accordi di Ginevra, al massacro dei preti cristiani ortodossi in Etiopia, alle modalità di insediamento dei coloni italiani in Cirenaica..
Assonanze contemporanee.
Insieme .. lo sviluppo delle ferrovie, le prime cure mediche, il ruolo delle spedizioni scientifiche.. nelle quali scopro il peso della nobiltà e della borghesia sabauda.
Quando esco, da prof. mancata, chiedo se le scuole piemontesi stanno visitando la mostra.
Molte le medie, mi dicono.
Poche le superiori.
Strano.
Sarebbe prezioso per i ragazzi di quella età.
C’è anche un filmato di interviste a ragazzi di origine africana residenti in Italia sulle loro impressioni.
Chissà perché non ai ragazzi europei…
Tanto.. tanto cammino ancora da compiere..