La risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu 2056 prevedeva un intervento di contrasto (con metodologie simili alla Libia) previsto tra nove mesi, ma il governo del Mali ha chiesto di accelerare.

Noi abbiamo votato in commissione difesa di mandare 24 uomini nel contingente di 250 europei per addestrare il legittimo esercito del Mali. Quindi, ad ora, l'Italia mette a disposizione basi e istruttori ma non partecipa con aerei e uomini.

Mentre per quanto riguarda la Siria c'è una ferma e paralizzante opposizione di Russia e Cina, per il Mali è stato possibile trovare un accordo. Sono assolutamente d'accordo con le motivazioni umanitarie che stanno alla base dell'obiezione di molti che hanno risposto al mio intervento di ieri.

Abbiamo deciso che in caso di evoluzione della situazione in Mali il Parlamento sarà convocato immediatamente per deliberare.

Il problema ora è che non si può lasciare che la Francia ed i socialisti francesi egemonizzino un intervento che avrà profondi riflessi sulla sicurezza in Europa. C'è il rischio di un'ombra neocolonialista.

Il mondo è cambiato e noi ci occupiamo troppo spesso solo dei nostri cortili.