“Bisogna rispettare il diritto di ognuno alla sua morte naturale, il mio, il suo, quello di sua madre.”
Le parole del geriatra (grande medico e grande uomo) sono ferme ..e non ammettono molti dubbi.
Ma io incalzo.. non mangia più. Cosa facciamo?..”
“Vuole passare alla nutrizione artificiale con la peg?”
Certamente no..
“Vuole l’idratazione percutanea.. potremmo farlo.. non si soffre.”
“Vediamo..” rispondo io.
Lui la mette giù chiara.: “Se potesse decidere adesso per il suo futuro tra 25 anni, vorrebbe continuare a vivere così?”
Si aspetta un sicuro no.. e invece dico “non so “.
Il grande geriatra, che mi è molto amichevole.. si spazientisce un po’.
Allora io faccio le domande più stupide.. che sono anche quelle più vere.
Quanto può durare.. come avverrà… se succede di notte cosa faccio.
“Mi fate tutti le stesse domande… Nessuno può dire.. un corpo dura 3 mesi senza cibo.. Anche morire è un diritto.. abbiamo mezzi per alleviare.. Tranquilla.”
Il dialogo telefonico tra me e il geriatra di mia mamma continua per un po’ e non veniamo a capo di nulla.
Il letto elettrico è pronto.
Il turno giorno/notte mio e delle badanti organizzato per bene.
Aspettare.. neanche per i grandi vecchi ci possono essere realistiche statistiche sui decessi.
Lo dice lui… ma io lo contesto… sa ma non vuole sbilanciarsi con una figlia insistente.
Non resta che preparare tutto per tempo.. come si conviene a questo passaggio.