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Assemblea nazionale del PD: puntualizzazioni

L'Assemblea nazionale del PD, che era meglio non convocare perché non avevamo niente di preciso e istruito da far votare, ha avuto nel mattino una discussione discreta, nonostante il burocratico attacco Franceschini Bersani al documento dei 15 che è di fatto l'unico tema concretamente in campo nella discussione politica del centro sinistra.

Ottimi gli interventi di Morando e di D'Alema, un po' rituali ma comunque all'altezza di un buon dibattito politico. Quando, dopo le conclusioni di Bersani, già molti delegati se ne erano andati a casa, è nato il gran casino della presentazione e della votazione dei vari ordini del giorno sui temi etici, materia intorno alla quale l'appoggio della Commissione aveva lavorato per circa un anno. Con effetti paradossali, tra la parodia stalinista e una franca comicità.

I giornali ci hanno marciato, Grillo e Di Pietro vi si sono avventati con spudorata immediatezza. Ma resta un quesito, chi ha autorizzato Rosi Bindi e tutta la presidenza a procedere con tecnica preclusiva niente affatto copiata dal regolamento parlamentare ma solo segno di un imbarazzo politico?

È stato provocatorio mettere ai voti prima il documento unitario, una specie di saggio non immediatamente propositivo, e non autorizzare alla votazione documenti diversi e più limitati. Non è vero che il documento unitario prevedeva in sé la bocciatura esplicita dei temi esposti dagli altri. Come ha giustamente detto Vassallo non c'erano i presupposti di una conduzione di tipo parlamentare.

Siamo stati messi di fronte a un abuso democratico gravissimo. Dopo quattro anni l'Assemblea nazionale PD non si è mai dotata di un documento votato. In apertura dell'Assemblea non si è proposta una procedura di voto che funzionasse almeno da regolamento provvisorio per quel giorno.

Massimo abuso, massima incapacità di conduzione, grave nocumento all'immagine del PD: bisognerà cambiare, i poteri della presidenza sono apparsi arbitrari, eccessivi e lesivi dell'autonomia dell'Assemblea. Mai vista una cosa così.

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MAGDA NEGRI

www.magdanegri.it

IL MIO PARTITO