Skip to main content

Bestiale senso di impunità

By 11/09/2020Attualità
Dai particolari che emergono, la morte di Willy sembra più un martirio che l’esito di un pestaggio.
Una crudeltà belluina, senza motivi di offesa-difesa che potevano aver innescata.
Si fanno i paragoni con la morte del giovane Manuele, ucciso a pugni da un analogo gruppo familiare, due anni fa, circa nella stessa zona.
Non mi convincono fino in fondo i paragoni con il culto fascista della violenza, il super ominismo macista di cui parla oggi Dacia Maraini.
Forse sbaglierò, ma mi sembra frutto di una subcultura più contemporanea, veicolata grandemente da film, fiction tv, modelli dei media ecc.
Avete mai visto le scene di lotta e di pestaggi importanti nelle fiction americane?
Il mito del Rambo o Texas Ranger vendicatore in proprio, i film sulla mafia cinese con relativi picchiatori di gruppo ecc.
Ci sono, nella cultura media di un ragazzo, non strutturato socialmente e culturalmente, infintie ore di fruizione di questi modelli fisico-comportamentali.
Vedo più questo, che non il retaggio della cultura dei picchiatori fascisti.
Meno storia più contemporaneità, più pericolosità di questi modelli che si diffondono – con gradazioni diverse – nei luoghi di assembramento giovanile.
Ma se i fratelli bianchi, o chi per essi, erano noti anche per essere picchiatori collegati al recupero crediti e alla droga allora sarebbe meglio parlare non solo di modelli culturali ma di vigilanza degli operatori sociali sul territorio.
Un tale senso criminale e ferino si sviluppa solo se negli anni ti hanno fatto sentire fuori dalla legge, non punibile, una bestiola feroce in caccia.
 
Close Menu

MAGDA NEGRI

www.magdanegri.it

IL MIO PARTITO