Buon inizio d'anno a tutti.
Purtroppo per motivi personali sono stata un po' assente e forse a causa di un piccolo intervento lo sarò ancora.
In ogni caso, mi sembra di poter dire che la situazione politica non si sia fatta meno dura ma che ne cresca la consapevolezza collettiva.
Nel 2007 in Italia si registravano 200 mila ore di cassa integrazione mentre nel 2011 siamo passati ad un milione e 200 mila ore, l'occupazione giovanile cede e per la prima volta (dati ISTAT) flette l'occupazione femminile che – pur nel marasma generale – era sempre cresciuta.
Finite le ossessioni dei bunga bunga gli italiani tornano ad occuparsi di lotta all'evasione fiscale: nascerà forse un nuovo censo civico, di austerità di equità?
Il governo Monti in questo senso non è un'entità aliena che sta in un limbo sospeso ma una specie di panzer che ora dovrà muoversi nella direzione della riforma del mercato del lavoro e della lotta concreta all'evasione fiscale.
Ieri ero all'assemblea della mia sezione e, nella riflessione sugli effetti della crisi sulla città, ho constatato un salto di qualità nella discussione: non solo lamenti ma selezione degli obiettivi.
Nell'arco di un paio di mesi bisognerà anche dare risposta alla questione dei costi della politica: lento sarà necessariamente il cammino della legge costituzionale di riforma delle province, della camera e del senato, però i regolamenti provinciali e i regolamenti autonomi di camera e senato possono in tempo molto breve concorrere a riduzioni e razionalizzazioni delle spese.
Come parlamentare semplice posso sollecitarlo: non è vero che tutto è necessariamente faticoso e lento!