Non poterti telefonare ogni sera e chiedere come è andata.. oppure prendere di corsa il regionale per Novara e poi l’autobus Veveri/Bicocca, autobus numero 1..
Il solito dei tempi di scuola..
Non poterti più vedere che mi aspetti dietro le tende della finestra o sul balcone quando il tempo era bello…
E poi Fedra piccolina che saliva le scale con attenzione.. perché non c’era l’ascensore nella nostra amatissima casa di Novara..
E poi me le immagino quasi presenti le lunghe passeggiate in carrozzella a Torino..
Come ti piaceva, anche malata, andare al Bennet, fermarti a un caffè… Guardare i vestiti belli.
Adesso diventa notte presto.
Sarebbe bello parlarti ancora.. accudirti un po’… anche quando sembravi non capire e non riuscivi più a parlare.
Non è vero che si smette di soffrire..
Si muore e basta.
Per fortuna che si resta nel cuore di chi ci ha amato.
Buona domenica mamma.