Il Riformista, 13 febbraio 2008 – Decenza zero – A Napoli dopo l'aborto la polizia ti interroga
Che Napoli sia una città dove il braccio (violento o meno) della legge non lascia scampo è cosa nota. Da Mergellina a Posillipo, per non parlare di Scampia, la tolleranza zero – che fu vanto di Rudy Giuliani nella New York dei primi anni Novanta – è un dogma. I cittadini e i turisti (quelli che son rimasti) attraversano la città sapendo che alla minima infrazione commessa la legge si abbatte su di loro in maniera implacabile. Senza fare sconti a nessuno: dall'automobilista indisciplinato al borseggiatore, dal rapinatore all'omicida, fino all'uomo politico che spreca fiumi di denaro pubblico senza riuscire a risolvere lo smaltimento dell'immondizia.
Niente, a Napoli nessuno la passa liscia. Sarà per questo che ieri non ci ha per nulla stupito leggere su repubblica.it la notizia del blitz della polizia al Nuovo Policlinico di Napoli. Sette uomini in divisa (sì, avete letto bene, sette; come sapete le donne che hanno appena abortito sono particolarmente pericolose) si sono presentati nel pomeriggio nella
clinica ostetrica per indagare su un'interruzione di gravidanza di una donna di 39 anni che aveva in grembo un feto malformato (quindi non c'è alcuna violazione della legge).
Allertata da una denuncia
anonima, la polizia si è presentata nel reparto del Policlinico
venti minuti dopo l'intervento (una frase che letta con il timbro
dei cinegiornali Luce renderebbe meglio). Non paghi delle
spiegazioni fornite dal responsabile del servizio di Interruzione
volontaria di gravidanza, gli agenti hanno provveduto a interrogare
la signora che aveva appena abortito (coronando così il sogno di
ogni donna), e poi la degente che le stava vicino, un'infermiera e
gli specialisti del reparto. «Neanche fosse stato un blitz
anticamorra», ha detto l'ingenuo responsabile del servizio, dottor
Francesco Leone, che con ogni probabilità si è trasferito a Napoli
da poco e quindi non conosce l'efficienza della polizia napoletana.
E che con ogni probabilità è un seguace di quell'idolatria della
scienza opportunamente insaporita da un libertarismo da cubiste
divenuta la versione aggiornata e dominante del progressismo e del
politicamente corretto nostrani, così mirabilmente descritta ieri
sulle pagine del Corriere da Galli della Loggia.