Cerami è il Gramsci dei Democrats – Sabato 24 novembre 2007
Come è noto, Veltroni, eletto segretario del Partito democratico dal popolo delle primarie, ha nominato, sempre a nome del popolo, una segreteria-staff numerosa, una direzione nella quale c’è un saggio dosaggio di correnti e correntine, anche se non bisogna mai parlare di correnti. Con una lettera al “Riformista” la senatrice Magda Negri ci ha fatto sapere che la nomina dall’alto della direzione non è un’innovazione democratica ma un’anomalia autoritaria.
Ma chi dovrebbe eleggere la direzione? Un congresso? Ed ecco il rebus: può un partito-non partito celebrare come dice il “Corriere” un «rito logoro» per «chiudere il popolo delle primarie in un vestito vecchio?».
Non sia mai. Tra i collaboratori scelti da Veltroni c’è anche lo scrittore Vincenzo Cerami cui è stato affidato l’incarico di responsabile della cultura, il quale intervistato da Vittorio Zincone per il magazine del “Corriere”, che gli chiede perché alla sua prima uscita aveva citato Gramsci risponde: «È solo il primo che mi è venuto in mente, tra gli scrittori che come me sono passati alla politica». E così grazie all’addetto culturale di Walter scopriamo che Gramsci, come Cerami, da scrittore si diede, magari in veneranda età, alla politica. Che dire?