L'articolo di De Rita , pubblicato sul Corriere Venerdì 21 Marzo, mi ha spinto a qualche considerazione. Non stiamo forse centralizzando troppo la campagna elettorale? Perchè, per usare le parole del mio amico Tonini. Dopo "l'aviazione veltroniana" non si muovono tutte le fanterie di amministratori, dirigenti, candidati?
Spero che tutto questo avvenga dopo le vacanze pasquali quando il nostro bagaglio programmatico si arricchirà del Decalogo per una politica sobria e per la riduzione dei suoi costi e, specialmente, delle proposte per la rivalutazione della grande platea delle pensioni medio basse, potremmo forse trovare qualche somiglianza con il DDL di Bertinotti.
I sondaggi incominciano a complicarsi, il distacco tra PD + IDV e il PDL sembra stabile. Le motivazioni di voto, invece, cambiano da sondaggio a sondaggio. Sempre ipermaterialista la domanda politica secondo alcuni, con un preoccupante attestamento a destra della classe operaia del nordest-nordovest.
Si cercano risposte ai problemi più impellenti o l'autorapressentazione del proprio mondo culturale e dei propri valori? Si domandano cose o valori? Propendo per la prima risposta ma, dal momento che stiamo entrando nella fase decisiva e vera della campagna elettorale bisognerà prestare ogni attenzione (rispetto e ascolto senza alcuna strumentalità) ai bisogni degli elettori.