Anche i dati Istati di oggi parlano di crescenti diseguaglianze, specialmente nelle giovani generazioni.
In un’economia nazionale, che ha anche un forte sviluppo congiunturale, ma sulla quale gravano le ipoteche dell’inflazione da offerta delle materie prime e settori a bassa produttività.
L’incognita di una guerra che si cronicizza, in Europa rende difficile fare previsioni attendibili.
Consiglio la lettura di questo articolo, di un gruppo di giovani professori dell’Università di Milano perchè esce dal genericismo delle “diseguaglianze” e le analizza per settori professionali, inserimento nel lavoro, scuola ecc..
Emerge con crudezza che tutti i soldi che ci sono stati assegnati dal Pnrr erano motivati dalla situazione italiana, molto peggiore rispetto ai paesi del Nord Europa.
Per questo è giusto parlare di “doppio divario”.