Noi italiani abbiamo un problema con la storia e la memoria.
Noi italiani abbiamo generato il fascismo, che anticipò e influenzò lo stesso nazismo.
Infatti Hitler si considerava un po’ allievo di Mussolini.
Noi italiani abbiamo partecipato a una formidabile guerra di aggressione contro mezzo mondo, e siamo stati corresponsabili (Grecia, Iugoslavia ecc) di grandi eccidi.
Tralascio le guerre coloniali.
Noi italiani, chissà perché, ci reputiamo “brava gente”.
Chissà perché, chiediamo clemenza alla Storia, patria e non solo.
Bene ha fatto il presidente Mattarella a ricordare che fino all’ultimo, Repubblica di Salò e non solo, italiani hanno denunciato e mandato a morte i propri compatrioti, con l’alleanza dei nazisti.
Il tempo passa, quasi 80anni, ma la reputazione e la posizione internazionale del Paese restano sempre condizionati dalla seconda guerra mondiale, che abbiamo contribuito a scatenare.
La Storia ha passi più lenti e pesanti dei nostri talk show.
In questo senso la Resistenza e la lotta antifascista è stata una “seconda nascita”, il riscatto di un popolo, il passaporto per esistere ancora con dignità nella comunità internazionale.
Come non ricordare il drammatico discorso di De Gasperi all’ONU?
Per questo la pacificazione nazionale può poggiare solo sulla pietra di questo aggettivo: ANTI FASCISTA.
Chi non lo pronuncia non vuole fare i conti con la nostra storia nazionale, gravida di tragedie che abbiamo subito e provocato.
Diciamolo ai giovani, facciamoli diventare grandi.