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Collocazione Ue del Pd, perché non un referendum?

By 10/06/2008Attualità

Avanzo una modesta proposta 'democratica': facciamo decidere agli elettori del Pd, in concomitanza con le primarie per le liste europee, la collocazione auspicata nel parlamento europeo.

La discussione sulla collocazione dei futuri parlamentari europei del Pd rischia di avvitarsi fra sospetti e mezze verità. Anche la proposta di Rosy Bindi di 'parcheggiare' nel gruppo misto in attesa che i socialisti diventino democratici allude ad un'alterità che nei fatti non c'è più. Sicuramente, a parte le scontate riconferme, noi sottoporremo a primarie, o almeno ad una validazione di massa, la lista dei futuri candidati europei.

Quale migliore occasione per indire contemporaneamente un referendum tra gli elettori del Pd sulla collocazione auspicata e preferita della nostra delegazione parlamentare europea? Qualcuno dice che non sono questioni che possano essere decise negli organismi dirigenti a maggioranza. Ma certo possono essere decise dal popolo vero del Pd.

Sul tema vedi gli articoli proposti in "consigli di lettura". Novità del giorno è il duro editoriale su "Famiglia Cristiana" in merito al ruolo dei cattolici nel Pd. Tentano una analisi, sullo sfondo del tema della collocazione europea, Il Riformista (Per il Pd un rischio letale) ed Europa (Famiglia Cristiana fa un frontale con Walter).

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MAGDA NEGRI

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