Dal proflilo di Paolo Furia
In questa foto di fine settembre, Carlo ci stava raccontando i suoi prossimi piani per il retro del Risorgimento. Stava condividendoli con Mara, Carola e Gianni, cioè l’anima del PD piemontese.
Anche lui aveva un pezzo di quest’anima. Infatti io ricordo Carlo per due cose: il suo impegno per il Partito Democratico e il suo impegno per il Circolo del Risorgimento.
Era orgoglioso della sua bella uva che colora i tavoli del giardino del circolo sotto il tiepido sole d’autunno. Era orgoglioso di quei bagni nuovi, costruiti con tanta cura. Dei suoi anziani che ogni giorno vanno a giocare a carte. E dei suoi giovani che con tanta cura gestiscono il circolo. Era orgoglioso di noi giovani del PD, impegnati come era lui per realizzare una realtà popolare, attiva e presente.
Ascoltava i nostri dibattiti e poi veniva a poggiarci la mano sulla spalla, e ci incoraggiava sussurrando parole il più delle volte sagge e ironiche nello stesso tempo.
Carlo era pieno di vita, ed era assolutamente fuori discussione che potesse venire a mancare. Per questo oggi la comunità del Pd, così come l’Arci, restano sgomente, incredule. Perciò questa sera mi sento più triste e più solo.
Compagno Foppa sei stato una colonna della nostra comunità e non dimenticheremo la tua storia e il tuo insegnamento.