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Comunicato stampa – APD chiede gestione consolare per il Pd in Piemonte – 21 ottobre

Associazione per il Partito Democratico – Piemonte

 www.perilpartitodemocratico-piemonte.it

Il Direttivo dell'Associazione per il Partito Democratico del Piemonte ha preso atto con compiacimento dell'affluenza che si è registrata in tutta Italia alle primarie del 14 Ottobre. Gli oltre tre milioni di elettori che sono andati alle urne hanno determinato, con una partecipazione che non ha precedenti in Europa, la nascita del nuovo partito dei riformisti italiani, un evento che anche solo agli inizi del 2006 appariva, al "popolo dell'Ulivo", ancora lontano e difficilissimo da raggiungere. Oggi il Partito Democratico è vivo e la leadership di Veltroni esce sanzionata con forza, come una grande speranza per la vita democratica italiana.

Il confronto per la Segreteria Regionale in Piemonte, e le polemiche che in Piemonte hanno preceduto e seguito la consultazione del 14 Ottobre, lasciano invece molta amarezza. Non tanto per l'evidenza di una spaccatura profonda, politica e territoriale (sei provincie su otto si sono pronunciate per Susta), ma soprattutto per il clima deteriore di  contestazioni che si è registrato e che è culminato nei giorni scorsi in episodi particolarmente sgradevoli, sintomo di un  deterioramento di rapporti e di un livore che nulla hanno a che vedere con lo spirito che dovrebbe ispirare il nuovo partito, nel quale il libero formarsi delle opinioni e delle decisioni politiche dovrebbe essere regola fondante. 

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In un clima di questo genere, che rende evidenti, particolarmente in provincia di Torino, contrapposizioni nate all'interno dei due partiti fondatori, l'Associazione rivolge un appello accorato a Gianfranco  Morgando e Gianluca Susta perchè evitino di portare all'interno dell'Assemblea Regionale costituente  contrapposizioni frontali e logiche di appartenenza. In una fase nella quale l'obbiettivo fondamentale è quello di definire e votare le norme che dovranno,  per intere generazioni, regolare la vita del nuovo partito in Piemonte, una cogestione diventa una logica conseguenza dei risultati e la condizione per far nascere un confronto sereno, privo di pregiudizi e rassicurante per tutti coloro che condividono il progetto politico e per tutti coloro i quali, ancora incerti, chiedono una struttura statutaria che riduca al minimo i rischi di logiche di puro potere e diventi invece strumento di espansione del partito. Sia a Morgando che a Susta l'Associazione chiede di  garantire, con una gestione "consolare" e paritaria, una costruttiva fase di discussione e decisione  su alcuni fondamentali aspetti del futuro del Partito Democratico in Piemonte,  in particolare di garantire, in sede statutaria, un libero confronto  e l'introduzione di norme che:

 regolino la possibilità, per tutti coloro che hanno votato per le primarie , di partecipare alle decisioni rilevanti del partito;
introducano le primarie come strumento vincolante di decisione sulle candidature a tutte le cariche pubbliche;
garantiscano una gestione delle finanze di assoluta trasparenza, sotto i controllo di revisori esterni;
limitino a due mandati la possibilità di elezione alle posizioni apicali dell'amministrazione pubblica;
garantiscano la parità della rappresentanza femminile e maschile negli organi direttivi;
definiscano un codice di etica pubblica come principio ispiratore e come metro sanzionatorio affidato a un collegio di garanti di chiara indipendenza;
impegnino il partito alla riduzione dei costi della politica in Piemonte con adeguati correttivi sia  alle leggi elettorali che ai regolamenti delle Assemblee Elettive.
Per quanto riguarda infine l'organizzazione territoriale, l'Associazione chiede che la nomina di cariche provinciali e locali, sia pure provvisorie, non avvenga attraverso lottizzazioni ma chiamando di nuovo alle urne tutti coloro che sono compresi negli elenchi dei votanti del 14 Ottobre.
 

 

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