Torino- Partecipo alla commemorazione dei Martiri del Martinetto, con una folta delegazione e i dirigenti dei Ds. Sergio Chiamparino trova l’equilibrio giusto per attaccare il risorgente terrorismo che abusa dei ricordi della Resistenza e le tendenze revisionistiche che equiparano tutto nel flusso della storia e nella considerazione esclusiva delle vicende dei singoli individui. Deposita una corona di fiori una delegazione dell’Istituto tecnico Majorana di Rivoli. Come accade spesso, poi ci troviamo, nello stesso bar, i ragazzi, la mia amica Laura Meli, appassionata insegnante e pedagogista ed io. E come, invece, non accade quasi mai, mi ritrovo – complice Laura – a dover spiegare a venti giovanissimi studenti l’articolo 13 del decreto Bersani che prevede il potenziamento degli istituti tecnici e la norma sulla defiscalizzazione delle donazioni alle singole scuole. I due professori presenti sono felicemente stupiti, ma ignari: non sapevano, non immaginavano, non sospettavano. Il percorso fra la deliberazione legislativa, l’attuazione amministrativa e la presa di coscienza e il protagonismo degli operatori scolastici è pieno di lentezze e la forza della proposta rischia di indebolirsi nelle pastoie burocratiche. Laura Meli mi racconta spinosi episodi, qualcuno anche molto triste, della vita di una docente in una scuola media della cintura. Mi ricorda che andranno in pensione tutti gli insegnanti che sono stati protagonisti della riforma delle medie inferiori e mi consegna, per la riflessione pasquale, un infinito elenco di problemi. Ritorno su una sua valutazione: non è vero che la scuola per i ragazzi non è più un punto di riferimento. Lei, che ha insegnato per oltre 30 anni testimonia che è rimasta, più di prima, l’unico riferimento e i ragazzi vi portano dentro tutta la loro vita, senza mediazioni, così com’è, anche il bullismo