La mozione Fassino ha un ottimo successo in questa prima fase congressuale. A livello nazionale ottiene finora l’80,82%, a fronte del 13,34% di Mussi e il 4,66% di Angius. Più o meno allineati anche i dati torinesi, rispettivamente il 76,6, l’11 e il 10 circa.
Nelle Assemblee precongressuali che ho svolto finora (venerdì sera a Borgo Sesia e domenica mattina nella mia Unione di via Taggia, 45) ho riscontrato molta partecipazione,una convinzione politica sincera insieme ad un’interpretazione da “compromesso storico” dell’atto di nascita del PD.
C’è una sincera disponibilità politica e apertura alla fase costituente, che nessuno si rassegna a pensare solo come somma delle classi dirigenti di DS e DL, una scarsa innovazione culturale o politico-programmatica. L’assenza dell’area più strettamente “socialista” non preoccupa. E’ un problema neppure considerato.
Gli appelli di Fassino e Morando (a ridosso del convegno di Bertinoro) cadono, mi sembra, nell’indifferenza.
Il percorso verso il PD – che sarà piuttosto breve e al massimo aperto – viene spesso colto come sviluppo dell’intuizione del primo Berlinguer, si evocano le intese sindacali CGIL-CISL-UIL, etc. Lo sviluppo della seconda fase del nostro bipolarismo rischia di essere analizzata con categorie piuttosto tradizionali. Ma tant’è.
Complimenti ai compagni della Prima mozione della mia Unione, che hanno invitato anche Aldo Gandolfi dell’APD e una brillante giovane studentessa della Margherita, Costanza Martino.
Parlavano lo stesso linguaggio. Monica ha citato Seneca: “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”” e commentando il “Manifesto dei Saggi”, così discusso, ha detto che è un compromesso, come la Costituzione.
Parlando di laicità ha ricordato l’ispirazione di Don Sturzo, che affidava al Cristianesimo la “capacità di attrarre e persuadere” e ha ribadito “l’irrilevanza giuridica delle convinzioni religiose e ideologiche”.
Auguri ai giovani del futuro PD!