Martedì 29 novembre alla 7ª Commissione permanente Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport
ho prese le difese dellla Fondazione Luigi Firpo, purtroppo per ora invano.
Il suo presidente prof. Vincenzo Ferrone aveva avanzato a tempo debito la richiesta di un contributo dello Stato per l'eccezionale lavoro svolto dalla fondazione che, oltre che ad occuparsi di studi politologici e storici, metterà a disposizione in rete l'archivio dei documenti di Luigi Firpo.
Il governi decaduto ha però ripresentato lo schema di decreto sulla ripartizione della spesa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 2011 senza prevedere questo contributo.
Ho suscitato un piccolo casus belli perché abbiamo scoperto, leggendo l'elenco degli enti e delle fondazioni che ricevono contribuiti dal Ministero, che sono da anni sempre le stesse: non c'è nessun criterio selettivo e inclusivo per proposte nuove.
Una stanca e immutabile ripartizione burocratica rispetto la quale la commissione di competenza è tenuta solo a dare un parere consultivo.
Il caso Firpo ha fatto sì che i commissari da ora in poi richiederanno di sapere chi entra, chi esce, con quali motivazioni.
Spero che la discussione prepari una migliore accoglienza delle nostre proposte per il prossimo esercizio finanziario.