La legge sul testamento biologico esce fortemente criticata dal dibattito organizzato lo scorso MARTEDI'13 APRILE 2010, a Palazzo Bologna, a Roma, al Senato, dalla Consulta di Bioetica e dal centro Politeia. L'evento, che ha avuto un ottimo ricontro di pubblico, è stato patrocinato dalla senatrice Magda Negri (Pd) e dal senatore Lionello Cosentino (Pd) e si è svolto p roprio mentre continua in Commissione Affari Sociali della Camera la discussione sul provvedimento approvato al Senato. Giuristi, filosofi, parlamentari, operatori sanitari, di diverso orientamento cu lturale, oggi a confronto, hanno evidenziato nelle loro relazioni che il dibatti to parlamentare in corso non deve essere "negatore di diritti", in quanto le no rme devono "rispettare le libertà individuali" e "il legislatore non deve sostituirsi agli scienziati".
Il convegno è stato coordinato da Maurizio Mori (ordinario di Bioetica all'Università di Torino, presidente della Consulta di Bioetica e membro del Comitato Sci entifico di Politeia) e si è articolato in tre sessioni in cui si sono succedu ti filosofi e studiosi (Claudia Mancina, Eugenio Lecaldano, Stefano Semplici, De metrio Neri), medici (Aldo Pagni, Mario Riccio), giuristi (Stefano Rodota', Ignazio Patrone, Vittorio Angiolini) e le testimonianze di Beppino Englaro, Paolo Briziobello, commericlaista torinese impeganto in campo di diritti civili, e Mina Welby.
"La riflessione su questo argomento – ha illustrato il direttore del centro per la ricerca e la formazione politica ed etica, Politeia, Emilio D'Orazio – è stat a avviata nel 1990: da allora la discussione è andata avanti e, nonostante 20 a nni di lavoro, il ceto politico però oggi presenta un testo legislativo lacunoso e pieno di difetti. Ci saremmo aspettati un dibattito e una legge migliori". Anche la senatrice del Pd, Magda Negri, ha sottolineato con forza "la necessità da parte del legislatore di un nuovo confronto sul tema e di una impostazione r azionale e laica nel metodo, al di là delle differenze politiche". "Auspico su questo argomento così delicato – ha detto la senatrice Negri – un ricco, costrut tivo e aperto dibattito pubblico". 'Il seminario- ha dichiarato il senatore Cosentino – è stato voluto e organizzato insieme a Maurizio Mori, presidente della Consulta di Bioetica, per mettere attorno allo stesso tavolo giuristi, medici e filosofi, con i loro diversi punt i di osservazione. Per dar vita a un confronto neutro, lontano dallo scontro pol itico diretto e duro registrato in Senato, che rischia ora di riprodursi in Com missione alla Camera". "Durante la discussione tecnica- ha commentato alla fine del simposio il senator e Cosentino – sono state confermate anche dagli esperti, seppur con sfumature di verse, valutazioni negative del testo della legge".
In particolare, il giurista Stefano Rodotà ha messo in evidenza l'aperto contrasto del provvedimento con l'a rticolo 13 della Costituzione, il senatore Ignazio Marino, che ha presenziato a una sessione del convegno- il contrasto con l'articolo 32". I camici bianchi h anno, invece, denunciato il difficile rapporto che si instaurerebbe tra il medic o e il paziente, in aperto contrasto con il nuovo Codice deonotologico dei medic i. E' emersa anche la difficoltà di applicazione della legge, che, così come è ora "non sarebbe gestibile sul piano tecnico". "Questo testo – ha detto il filos ofo Eugenio Lecaldano – è in contrasto con il senso comune e di giustizia di mi lioni di persone, che ritengono di avere diritto all'autodeterminazione''. Le associazioni, gli operatori e i giuristi rivolgono dunque alle forze politich e un esplicito invito: "trovare alla Camera l' agibilità per un sostanziale camb iamento migliorativo del testo. O, in caso contario- mettono in guardia gli esperti- sarà la Corte Costituzionale a vanificare una cattiva legge".
I lavori si possono seguire nella registrazione effettuiata da Radioradicale