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Convention dei candidati del centro-sinistra a Torino

Fin da quando è apparso mi è piaciuto lo slogan Avanti Piemonte-Passione Piemonte, che danno il senso di una voluta  dimensione di traino civico della nostra campagna elettorale. E senza dubbio sabato ho apprezzato la capacità affabulatoria, la semplicità, la chiarezza di linguaggio  e l’ottimo taglio sugli argomenti di Bresso. Ma non bisogna lasciarsi prendere la mano: non si deve seguire Casini nella sua esplicita ricerca di un Cnl anti-Lega, non bisogna inclinare troppo verso i valori ipertardizionalistici dell’Udc.

Non bisogna scivolare sulla buccia di banana del Piemonte, piccolo ricetto, dove tutto va bene contro il pericoloso modello modernista e spendaccione della Lombardia. Non so cosa ne pensano i maghi della comunicazione, ma certo il piemontesismo dovrà essere un sottofondo autonomistico discreto, non più di tanto. Il centro dovrà essere occupato da proposte aggressive e innovative della società piemontese. Non credo sarebbe utile fare una campagna di tono minore, da Cnl, solo contro e non per. Dobbiamo smuovere la palude dell’astensionismo e dell’indifferenza e mobilitare forze introno a una sfida che abbia senso. E’ appunto una questione di senso.

Mi ha stupito vedere  alla convention torinese Mellano con la logica  politicista nel sommare nel suo messaggio filmato la novità parallela di Udc e  Radicali presenti nella stessa coalizione. Quasi fosse il nuovo ingrediente  di una nuova piccola Unione (certo la Tav la ha impedita). Tanto valeva cooptare  anche pezzi di sinistra radicale. All’elettore non arriverà il messaggio delle piccole volubili sommatorie di micro partiti e liste civiche, ma la comunicazione semplice ed essenziale di cosa vogliamo e possiamo fare e con quali risorse. Cose per cui chiediamo rinnovata fiducia. L’immagine sul palco finale (sarà per l’età, sarà perché tutti uomini tranne la signora dei Pensionati)  dei capilista della coalizione  era un po’ così, cos’. .

Un Piemonte piccolo mondo, certamente understatement subalpino. Pessimo il jingle  in stile forza Italia che dovrebbe penetrare nel subconscio dei piemontesi. Ma questa è estetica e non politica. Buona anche La scelta dei testimonial.

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MAGDA NEGRI

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IL MIO PARTITO