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Correva l’anno 1996….

By 17/01/2024Attualità
È incominciata in parlamento la discussione sulle riforme istituzionali: premierato e autonomia differenziata.
Cercando documenti per un altro lavoro, ho ritrovato i documenti per il secondo congresso nazionale del Pds, pubblicato da L’unità il 24 novembre 1996.
Si trattava di una mozione unitaria, presentata dall’intero gruppo dirigente: da Massimo D’Alema a Walter Veltroni, Fabio Mussi, Salvi, Giovanna Melandri, Barbara Pollastrini e molti altri.
Accanto alla mozione unitaria coesistevano poi emendamenti e documenti integrativi che andavano alla votazione e alla discussione degli iscritti.
Sono passati passati 18 anni, e temevo che la memoria mi facesse qualche scherzo.
Invece no, ricordavo bene.
Il Pds, nella sua unità, in tutte le sue componenti, offriva all’Ulivo, come mozione privilegiata, il governo del premier per formalizzare un sistema già entrato nella coscienza degli italiani.
Cioè che nella logica del maggioritario di coalizione ogni cittadino, con un solo voto, poteva procedere all’elezione di un parlamentare, alla scelta della maggioranza di governo e all’indicazione di un premier.
Eravamo ben consapevoli che bisognava garantire un nuovo equilibrio con i poteri del Capo dello Stato, e solo come ipotesi subordinata eravamo disponibili a considerare l’adattamento alla situazione italiana del modello semi presidenziale, bilanciato da particolari prerogative del parlamento.
Bravi, bravissimi, noi del Pds nel 1996.
Altre forze politiche di centro e dell’estrema sinistra continuavano ad esaltare un neo parlamentarismo assoluto.
Spero che ci sia ancora tra di noi chi non ha cambiato idea.
 
 
 
 
 
 
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MAGDA NEGRI

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