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Crisi, congresso e ruolo del PD: considerazioni sparse

By 08/10/2013Febbraio 17th, 2024Attualità
Non basterà né un governo né un congresso per avviare quel lungo ciclo riformista di cui l'Italia ha bisogno.
Tuttavia l'esito di questa convulsa crisi propone come centrali due obiettivi di iniziativa. Due, non cento. 
  1. Nel discorso di Letta c'è un impegno prioritario per le riforme istituzionali ed elettorali, secondo l'asse del lavoro dei saggi. 
  2. Il controllo della spesa pubblica per diminuire le tasse ai contribuenti onesti.
Il PD deve essere il custode e il guardiano di questo nuovo asse di governo, incalzare con autonomia e incisività. Torniamo ad essere partito di lotta e di governo
È illusorio e sbagliato politicamente intervenire sulla scissione del PDL e sollecitare la formazione di gruppi autonomi. Una più organica maggioranza politica va costruita sui provvedimenti e sulla loro realizzazione.
La relazione del segretario Morgando su questo punto mi sembrava più fiduciosa nello scommettere sulla formazione di un nuovo centro moderato alleato a noi. Strategie diverse.
Ho sollecitato a non fare di questa prima fase congressuale per gli organismi dirigenti un burocratico congresso di serie D. Voteremo i dirigenti per 4 anni. Chi vuole presentarsi deve rendere esplicito il proprio programma a tutti i votanti, cioè a tutti gli iscritti delle federazioni.
Sono contenta perché l'organizzazione ha accelerato e già da ieri pomeriggio sono a disposizione i moduli per le candidature emerse, Corgiat e Altamura. La mia insistenza ha dato qualche risultato.
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MAGDA NEGRI

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