Non mi aspettavo da parte di Antonio Polito una critica così radicare dell’Italicum.
È vero che è malato un paese che cambia un sistema elettorale ogni 10 anni, che la maggioranza che approverà l’Italicum sarà più ristretta rispetto a quella che approvò il Porcellum, che i difetti di questa specie di elezione diretta del premier senza contrappesi, visto anche la bassissima soglia del 3%, sono rilevanti.
Ma se non vogliamo arrivare a quello che Antonio Polito teme “un gigante tanti cespugli” ci sono solo due vie: una immediata e la seconda di più lungo respiro.
La prima. Si riapre interamente la discussione e si trova una maggioranza governativa che introduca i collegi o apparentamenti al secondo turno superando il voto di lista.
La seconda: augurarsi che la destra italiana si ricostituisca unitaria e plurale come forza alternativa di governo.
Questo nodo politico secondo me non è direttamente collegato alla soglia bassa del 3% che era stato inoltre richiesto dalle sinistre e dalla sinistra del partito. Certo che se la destra non si ricostituirà in un medio periodo il PD potrebbe diventare una sorta di partito pigliatutto anche programmaticamente indistinto. Su questo Polito ha ragione, ma non possiamo caricare i processi politici solo sulle fragili spalle di una legge elettorale.
- Un gigante con tanti cespugli, Antonio Polito, Corriere della Sera, 8 aprile 2015