Cosa c’entra la premiazione della Betancourt (svoltasi sabato scorso a Palazzo Reale e organizzata dal Premio Grinzane Cavour di Soria) con il Circolo del Pd di via Taggia? Domanda assurda, ma vi spiegherò perché. Sabato mattina con un gruppo di amici e compagni del mio circolo di Nizza Lingotto abbiamo discusso di qualche iniziativa da fare in vista delle prossime provinciali e io ho proposto, fra le altre, di cercare di essere polo di attrazione culturale, in queste medie periferie che non sono però del tutto anonime e abbandonate.
Ho proposto di calamitare ilo tessuto associativo e di presentare una volta al mese un libro nelle librerie del quartiere. La politica in questa periferia è solo iniziativa microamministrativa e rinuncia, quasi con un senso di inferiorità, a organizzare luoghi di riflessione più impegnativa. Poi sono andata alla cerimonia del Grinzane Cavour a sentire la Betancourt, un personaggio straordinario. E ho sentito il gran patron del Premio Giuliano Soria proporre come una iniziativa: una vasta opera di diffusione del libro nelle periferie torinesi. Soria ha svolto una illuminante riflessione sul silenzio della lettura che sola consente una profonda intelligenza delle cose. Bravo Giuliano!
Che dire della Betancourt… ( di cui consiglio il libro Lettere dall’Inferno). Mi piace ricordare che ha ascoltato attentamente le motivazioni dei premi. Anche quella al suo premio, attribuitole per l’impegno e il lavoro culturale di recupero dei dialetti dell’America latina svolto attraverso la sua fondazione. Ingrid parla lentamente con uno stile riflessivo. Spiega che la scrittura e la lettura l’hanno aiutata a dire cose che il pensiero non poteva verbalizzare. Dopo la sua esperienza di 6 anni di terribile prigionia, propone la cultura e l’organizzazione della riflessione culturale come arma per il dialogo e la trasformazione sociale. Vale anche per il Pd e per tutti noi!.