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Ddl sui rimborsi elettorali – Rimborsi reali per vere spese sostenute

By 26/05/2009Maggio 27th, 2024Politica

DDL 1508 – Il  disegno di  legge non costituisce un vero e proprio progetto organico di riforma ma vuol essere un forte segnale di stimolo affinche´ le forze politiche affrontino in maniera seria il tema dell’attuale assetto del finanziamento pubblico ai partiti nel nostro paese.

Esso e` infatti caratterizzato da un’ipocrisia di fondo che ormai da troppi anni ci portiamo dietro senza aver trovato una adeguata soluzione. Poiche´ la disciplina sul finanziamento pubblico ai partiti e` stata abrogata inseguito all’esito positivo di uno dei referendum svoltisi nel 1993, formalmente oggi essa non esiste piu`.

Anziche´ pero` averla rivista in maniera virtuosa, si e` proceduto a gonfiare surrettiziamente i rimborsi elettorali,cambiandone natura e trasformandoli in veri e propri finanziamenti, sia per cio` che concerne il loro ammontare – circa 500 milioni di euro per ogni legislatura, fra Camera e Senato– sia per quanto riguarda le loro modalita`di attribuzione, poiche´ vengono assegnati in rate annuali (anche se la legislatura e` terminata)e non subito dopo lo svolgimento effettivo delle elezioni.

Queste caratteristiche mostrano pero` la loro vera natura: pur chiamandosi rimborsi,essi sono finanziamenti, anzi sono costituiti dalla somma fra rimborsi e finanziamenti.Il nostro sistema, tuttavia, non puo` piu` continuare a vivere in questa ipocrisia, a maggior ragione in un momento in cui la fiducia dell a popolazione nei confronti della classe  politica non e` di certo ai suoi massimi storici. In teoria si dovrebbero separare irimborsi elettorali dai finanziamenti pubbliciai partiti: i primi dovrebbero essere assegnati a tutti i soggetti che si presentano alle elezioni per garantire pari opportunita` di partenzaa tutte le forze politiche, anche le piu`piccole, mentre i secondi dovrebbero essere assegnati ai partiti in ragione del loro reale peso nel paese per consentirgli di svolgere le funzioni aventi rilevanza costituzionale che gli sono proprie.

Ora, mentre il rimborso per le spese elettorali deve sempre esistere – e di fatto esiste in tutti gli ordinamenti democratici contemporanei– e deve essere assegnato a tutti, il finanziamento pubblico puo` essere diversamente modulato, disciplinato e vincolato. Puo` essere assegnato a tutti i soggetti indiscriminatamente, puo` essere attribuito solo a quelli che rispettano determinati requisiti,come l’adozione di regole democratiche ohanno ottenuto una certa soglia di voti, puo`essere eliminato del tutto.Questo disegno di legge ridona ai rimborsi elettorali la loro vera natura, quella, appunto, di un rimborso reale per le spese effettivamente sostenute in campagna elettorale.  Il primo passo per affrontare un tema come questo e` eliminare le ipocrisie.

In particolare, il numero degli iscritti alleliste elettorali verra` moltiplicato per 0,50 euro anziche´ 1 euro, ai fini del calcolo della quota totale di rimborso. Tale quota inoltre, non verra` piu` calcolata per ciascun anno di legislatura, ma solo per il primo e verra` corrisposta entro quattro mesi dalla data dello svolgimento delle elezioni. Se di rimborso elettorale vero si tratta, infatti,non puo` ne´ essere calcolato per tutti glia nni di legislatura – poiche´ le elezioni si tengono una sola volta – ne´ essere corrisposto in rate poiche´ i soggetti politici hanno effettivamente impiegato risorse per finanziare le elezioni e devono poter ricevere il rimborso entro tempi congrui.Con questa operazione, la quota totale a c arico del bilancio dello stato attualmente stanziata per l’intera legislatura di Camera e Senato passerebbe da circa 500 milioni di euro a circa 50 milioni di euro.L’articolo 2, invece, interviene sui rimborsi relativi alle consultazioni referendarie. Attualmente, infatti, e` previsto che il rimborso venga corrisposto solo qualora venga raggiunto il quorum strutturale del 50 percento piu` uno degli aventi diritto al voto.

Poiche´, invece, anche la quota di rimborso per i referendum viene decurtata di circa il 50 per cento – anche in questo caso trasformando i rimborsi in veri e propri rimborsi elettorali per le spese che tutti i promotori sostengono, a prescindere dal raggiungimento del quorum – e` opportuno che venga attribuita a tutti coloro che fanno ricorso a questo fondamentale strumento di democrazia che la Costituzione riconosce e garantisce.

Per questo motivo, si auspica un esami intempi rapidi del presente disegno di legge.

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MAGDA NEGRI

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