Tornata a Torino.
Mi godo con calma il dibattito sull’autonomia a La7.
Sono fra i cittadini.. molti anche del Pd.. che restano convinti della bontà sostanziale della modifica del titolo V della Costituzione e dell’art 116, quello dell’autonomia differenziata.. che certo può essere applicata in vari e contradditori modi.
Nel 2001 parteciparono al referendum confermativo il 34% degli aventi diritto al voto, e i “si” furono il 64%.
Molti milioni quindi.
Essendo un referendum costituzionale, non era necessario il raggiungimento del quorum del 50%.
Non so come andrà il referendum sulla legge ordinaria Calderoli.. che da parte sua fa molto male a disprezzare la mobilitazione democratica della raccolta firme.
So però per certo che dovremo giudicare nel merito.
Nel merito pensavo non c’entrasse per niente il passato Congresso del Pd.
E invece il prossimo candidato presidente alla Regione Emilia e Romagna, Pascale, insieme a Igor Taruffi ora a La7, responsabile dell’organizzazione del Pd e Assessore in Emilia Romagna, mi dicono che il centro sinistra deve fare autocritica sulle sue passate battaglie e che la questione è strettamente politica, anzi partitica, dice Igor Taruffi.
“Io sono qui perché abbiamo vinto il Congresso del Pd, abbiamo cambiato linea.. non vogliamo più l’autonomia differenziata.. facciamo un autocritica esplicita.. anche noi emiliani, che con la delibera regionale del dicembre del 2017, intavolammo un patto/confronto con il governo Gentiloni.. che avrebbe poi dovuto essere votato in Parlamento.
Abbiamo sbagliato allora..” dice nitidamente Igor Taruffi.
Bene.. così è più chiaro.. non so se più motivante per il futuro cittadino elettore.. di qualsiasi partito.
Autocritica.. parola fatale a sinistra.
Il compagno Taruffi è un politico schietto e sincero.
C’entra dunque anche il recente Congresso del Pd.
Me ne ero quasi dimenticata.
Adesso vado a controllare cosa abbiamo scritto nelle varie mozioni.