Il dramma degli autotrasportatori che blocca l'Italia e il movimento dei forconi – sempre più eterogeneo – aprono questa settimana parlamentare in Senato. L'informativa del ministro degli interni è cronachistica, riassuntiva, incentrata sul necessario mantenimento dell'ordine pubblico.

Per decisione dei gruppi intervengono solo senatori siciliani…

Gli interventi provenienti dal centro e dal centro-sinistra tendono a dividere i motivi buoni della protesta dalla rabbiosa violazione dell'ordine pubblico che ha portato alla tragedia di Asti.

C'è una sorta di diffuso lamento meridionalista e non mi pare che si riescano a cogliere gli aspetti corporativi e drammaticamente intimidatori di questo movimento dei piccoli e medi autotrasportatori, così come fu nel 2007. Come fecero contro Prodi nel 2007 così fanno contro Monti oggi, mai fecero alcunché contro Berlusconi durante gli anni del suo mandato.

Dal PDL ci sono stati accenti severi, preoccupati per i possibili inquinamenti mafiosi, critici verso il mal governo della regione Sicilia – qualunque fosse la maggioranza.

Anche se rientrerà, il blocco di questi giorni segnala una forma nuova di crisi della società meridionale e una forma antica di populismo politico guidato da personaggi che hanno attraversato tutti i partiti del centrodestra.

Incredibile, a tal proposito, la presenza dell'ex generale dei carabinieri Antonio Pappalardo che si auto candida a mediare tra governo e padroncini e che preconizza uno schieramento dei carabinieri coi padroncini contro Monti. Pappalardo inventa un nuovo partito che ha per simbolo un carretto e un pennacchio da carabiniere: spero in una smentita dalle autorità competenti.