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Discriminate candidate donne negli accessi agli spazi di informazione

By 01/06/2009Febbraio 17th, 2024Interrogazioni e Interventi

Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00779 – 27 maggio 2009 – Seduta n. 217

Interrogazione presentata da Magda NEGRI – Ai Ministri per le pari opportunità e dello sviluppo economico. –
Premesso che:

nel mese di aprile 2009 sono state approvate, da parte della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, le "Disposizioni in materia di comunicazione politica, messaggi autogestiti e informazioni della concessionaria pubblica nonché tribune elettorali per l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia prevista per i giorni 6 e 7 giugno 2009" relative alle prossime elezioni europee. L'articolo 9, comma 1, delle citate disposizioni raccomanda, per le tribune elettorali, l'attenzione all'equilibrio di genere;

nei mezzi di informazione, nell'ambito della campagna elettorale in corso, non risulta assicurata un'effettiva pari opportunità di genere. Ad esempio, a meno di 20 giorni dallo svolgimento delle elezioni per il Parlamento europeo, a quanto risulta all'interrogante, alle tribune politiche trasmesse sulle reti televisive della RAI, che peraltro nel fornire un servizio pubblico dovrebbe garantire alle donne candidate pari opportunità, hanno partecipato solamente 4 donne su un totale di 28 candidati;

ciò evidenzia come vi sia stata, e permanga tuttora, una discriminazione nei confronti delle donne candidate, resa più grave da una campagna elettorale difficile e in cui un peso rilevante hanno le disponibilità economiche dei candidati;

la mancanza di attenzione alla questione delle pari opportunità nelle trasmissioni televisive finalizzate all'informazione e alla comunicazione politica in occasione delle elezioni discende anche dall'impostazione della legge n. 28 del 2000, recante "Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi d'informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica"; infatti, la questione della parità di genere non è contemplata tra gli elementi che rilevano ai fini dell'accesso ai mezzi di informazione;

neppure la delibera n. 57/09/CSP dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, recante "Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia fissata per i giorni 6 e 7 giugno 2009", affronta in alcun modo la questione delle pari opportunità tra uomini e donne;

la questione è stata dunque relegata in secondo piano nel corso di questa campagna elettorale, e l'equilibrio di genere non è stato garantito né nella televisione pubblica né nelle televisioni private, né a livello nazionale né locale;

essendo le elezioni per il Parlamento europeo caratterizzate dalla possibilità di esprimere preferenze, la disparità di trattamento tra uomini e donne renderà di fatto più difficile l'elezione delle candidate, qualunque sia la loro collocazione politica,

si chiede di sapere se ai Ministri in indirizzo risultino i fatti richiamati in premessa, se, in particolare, il Ministro per le pari opportunità sia a conoscenza delle carenze relative alle citate disposizioni legislative concernenti la parità di trattamento tra uomini e donne in ordine all'accesso ai mezzi d'informazione in tempo di campagne elettorali e quali iniziative intendano intraprendere al fine di superare questa discriminazione, sia per la campagna elettorale in corso che per quelle a venire.

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MAGDA NEGRI

www.magdanegri.it

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