Finalmente in medias res.
Finalmente la campagna elettorale di tutti i partiti fa i conti con il Recovery Plan e Neu, il più grande piano e sforzo programmatorio quinquennale dell’ Europa e ingentemente per l’Italia.
Mai successo dal dopo guerra e incentrato su interventi ambientali, infrastrutturali, sulle reti telematiche, su sanità e formazione professionale… Alla base della stessa agenda Draghi.
C’è voluta la minaccia di Meloni di ricontrattarlo e la dura risposta di Gentiloni per far suonare il campanello, al di là delle pagine scritte dei programmi elettorali, ampiamente.. sovrapponibili.
Siamo seduti su una montagna di risorse finora finanziate con debito pubblico Europeo.
Torino ad esempio ha già avuto importanti anticipazioni, in cambio di progetti definiti.
E l’Italia?
Fossi Letta snocciolerei le tappe di questa straordinaria programmazione ogni sera.
Altro che le pillole serali di Berlusconi e i suoi boschi circolari intorno alle città. .
Il PD si faccia garante con i sui eletti e i suoi amministratori dell’ attuazione del piano di rinascita europeo… dopo la crisi, la pandemia, e il rischio autunnale del gas.
Fatti, risorse pronte, pianificazione rigorosa, controlli di legalità.
È questa la grande prova, anche per le elezioni.