Senato, ore 21. Mi verrebbe da dire: adesso scenda il silenzio sulla vicenda di Eluana. E il Senato incominci a lavorare “concordemente” e sul serio sulla legge del testamento biologico. Ma non credo che sarà così… Hanno appena finito di urlarci contro “assassini” e il grande intellettuale Vicepresidente dei senatori del Pdl Quagliariello ci minacciava dicendo che l’abbiamo uccisa.
Insomma, insieme alla strumentalità evidente del centrodestra, era cresciuta una sorta di cieco fanatismo che intorno al corpo ideologico di Eluana aveva cominciato una “nuova lotta di civiltà”. Una maggioranza che si comporta così – diciamolo pure – è degna del massimo sospetto. Si sono mossi con una avventatezza spaventosa.
Fra le 15 e le 19 di oggi hanno presentato emendamenti al loro stesso testo non per correggerne l’incostituzionalità, che il professore Federico Grosso aveva bene argomentato e sottolineata in un articolo su La Stampa di oggi, ma per prevedere che questa “minilegge” durasse 180 giorni. E per prevedere che, se un paziente avesse avuto sospesa l’alimentazione o l’idratazione artificiale, questa dovesse essere ripristinata a forza.
Quasi tutto il gruppo del Pd, tranne poche accettate eccezioni, avrebbe votato NO. Il senatore Giaretta ha fatto un bellissimo intervento motivando il No da cattolico praticante. Stessa cosa Ichino. E Veronesi ha svolto una splendida lezione scientifica su cosa è il coma vegetativo e su come si debba contrastare l’immenso potere della tecnica che può tenere “un grumo d’organi indefinitamente vivo”. La morte non morte, la vita non vita, quando c’è già morte cerebrale. Poi, paradossalmente, mentre Villari svolgeva un sincero intervento su come il corpo di Eluana fosse in buona salute, manifestando per questo il suo stupore, è arrivata la notizia della morte.
Fra due giorni, a legge approvata, avrebbero ripreso ad alimentarla artificialmente. Un corpo robot. A suo modo, Eluana si è ripresa la sua libertà. Un caro pensiero va allo stoico coraggio del padre, un vero eroe del nostro tempo. Verso le 16 era giunta la notizia che la Chiesa aveva scomunicato gli infermieri e i medici che stavano eseguendo il protocollo deciso dalla Magistratura, secondo il diritto. Credo, però, che di questo non dobbiamo preoccuparcene troppo…..