Ieri sera alla Fondazione Amendola a discutere di Europa e mondo dopo Trump.
Ragionamenti a larghissimo raggio, oltre la contingenza della cronaca.
Per altro ne avevo discusso un’ora prima con Pietro.
Io scaricata dal treno a Porta Susa in anticipo, Pietro arrivato prestissimo alla Fondazione ancora chiusa.
La Fondazione Amendola è un luogo bellissimo, ma nella notte torinese c’era solo un piccolo bar ad accoglierci.
Noi gli unici avventori europei, ad arrovellarci sulla Turchia e la Difesa europea.. con birra e panini freddi, mentre gruppi di giovani africani ed arabi si godevano allegri la serata.
La nostra serata poi si è snodata con molta riflessione e capacità di ricostruzione storica.
Io ho voluto introdurre i contenuti del Libro Bianco sulla Difesa, per quanto conosciuti ancora nella versione inglese.
Niente di straordinario.
Di straordinaria appare solo la disponibilità finanziaria, su cui infatti il Consiglio d’Europa ha evidenziato grandi dissensi.
Devo al prof. Luca Jahier, esperto europeista, già candidato alle elezioni europee, un’importante informazione: nel 1999 ad Helsinky il Consiglio Europeo di una Europa ancora a 15 membri, stabilì di costituire un nucleo di 60000 uomini, fissi e a rotazione, come embrione di un futuro esercito europeo con autonomia di intervento nelle aree di crisi..
Non se ne fece nulla negli anni a venire.
Un po’ le proposte del centro, J.Monnet e di Mario Draghi.
Mi auguro che si sviluppi una discussione pubblica aperta ed informata.