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Europee, una occasione persa di visione futura

Aspettando i risultati rifletto sull’occasione persa in tutta Europa. Elezioni a suffragio diretto del Parlamento europeo  che potevano incrociare i grandi temi  della crisi e del nuovo internazionalismo e che invece sono state solo un pretesto per teatrini nazionali e per misurare i rapporti di forza fra i partiti come alle elezioni di mezo termine.  Il centro destra spartisce già i posti per le future elezioni regionali  e il Pd dovrà affrontare, a prescindere dalla tombola del 25-27-30per cento, una riflessione  strategica essenziale.

Personalmente credo che il passaggio del referendum, pur difficile,  sia  il discrimine per le strategie per  il bipolarismo  forte  versus il ritorno all’indietro. Il quadro politico è tutt’altro che consolidato. Bisogna poi cominciare da subito a lavorare per le regionali. Venerdì scorso è stato presentato il rapporto Piemonte in cifre 2009 (www.piemonteincifre.it) . pur con la consapevolezza che la statistica è un uomo debole e che sotto tortura puòò dire  cose diverse, è emerso come su una economia (dati di 6 mesi fa) pur molto forte incombe una crisi strutturale e di reddito che si trascinerà a lungo. Mi ha particolarmente colpito un dato che fa fatica a diventare parte della nostra politica. In Piemonte ci sono 469mila imprese e 769mila imprenditori. Un nodo sociale decisivo anche per le prossime regionali.

Sono emersi 4 assi per il futuro:

1) Il grappolo di imprese esportatrici dalle medie alle grandi che devono sostenere la competitività internazionale

2) Lo sviluppo di un terziario  fondato sui lavoratori della conoscenza

3) la dimensione delle imprese di pubblica utilità che devono crescere oltre i confini regionali

4) il ruolo  delle fondazioni ex bancarie in tempi di risorse decrescenti. Gli organizzatori della presentazione del rapporto si sono affidati alla riflessione di Nietsche per cui il presente è condizionato dal futuro quanto dal passato. Vale a dire occorre visione anche per individuare gli obiettivi pragmatici e di medio termine, la visione che era nelle nostre possibilità, ma nessun attore politico italiano, se non voci minoritarie, ha giocato in questa bislacca campagna elettorale.

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MAGDA NEGRI

www.magdanegri.it

IL MIO PARTITO