Nell’ordine:
- Il voto amministrativo francese che proietterebbe il Fronte nazionale al 20% alle prossime elezioni europee
- L’esito del referendum online promosso dagli autonomisti veneti che vent’anni dopo rilancia il mito indipendentista di Miglio (anche se nella versione piccola patria veneta) e trova nuovi agganci con gli scozzesi e con i catalani
- Il ricostituirsi dello spazio geopolitico della Russia in dimensione egemonica nella vecchia area di influenza
L’Europa appare ridiscussa e stretta nelle sue dimensioni strategiche, culturali ed economiche.
La mia sensazione è che non ci troviamo solo di fronte a movimenti di protesta per la lunga stagnazione e la lunga crisi ma che può essere messo in discussione politicamente il progetto europeo, come forza di riequilibrio dei poteri mondiali, sia pure in collegamento privilegiato con gli USA.
Probabilmente i socialdemocratici, democratici e popolari dovranno fare un’alleanza comune nel prossimo parlamento europeo contro i movimenti euroscettici e apertamente ostili.
Torna la grandissima politica, speriamo di non occuparci solo di preferenze per le regionali e le europee, in Piemonte come altrove, dove domani si celebrerà una importante direzione regionale.