Per fortuna mi sveglio all’alba.
Per fortuna quasi automaticamente accendo la TV La7.
Faccio in tempo a vedere l’ultima puntata di Novecento.. questi straordinari filmati di guerra rivisitati non so se dagli americani.. inglesi o se sia un progetto comune degli ex Alleati.
Moltissimo materiale viene dagli archivi della Wermacht..
Fossi un docente di italiano e storia trasmetterei tutte le puntate nell’Aula Magna di ogni istituto.
Perché un conto è studiare sui libri o vedere qualche film anche ben fatto.
Un’altra è vedere soldati francesi resistere nel ’39, le truppe inglesi ammassate a Dunquerke.. gli aviatori giovanissimi che salutano prima di andare a morire.
Sapevamo più o meno molto.. ma nulla vale questi organici reportage di guerra.
Non sono film.. è la vita di ieri che si collega tragicamente a quella oggi.
Io non sapevo che, nella prima offensiva verso Kiev, l’esercito tedesco avesse catturato 600000 soldati russi, lasciati tutti a morire di fame.. mentre Goering passava in rassegna i morituri…
Un conto è sapere.. un conto è vedere il martirio degli ebrei ucraini.. costretti a scavarsi la fossa.. uccisi a decine di migliaia ogni giorno, percossi nelle strade anche dai normali cittadini.
Non sono immagini dei campi di concentramento.
Accade tutto prima.
Circa un milione e mezzo di ebrei trucidati nell’Europa orientale occupata.
Un conto è sapere .. un altro è vedere i primi piani su cui indugiano le telecamere dei “registi” del Reich.
Sono i volti dei soldati delle colonie francesi, fucilati per primi, dei prigionieri ebrei, dei contadini e dei soldati russi.. tutti accomunati dal 1941 in poi come “subumani”, non dalla propaganda, ma dalla incarnata cultura dell’esercito germanico.
Un esercito che aveva un arma terribile in più.
L’accecante ideologia.
Consiglio la visione di questi straordinari filmati come integrazione dello studio della Storia del ‘900.
C’è un filo rosso che unisce le firma del trattato di Versailles che chiude la prima guerra mondiale e la firma dell’armistizio di Parigi nel ’39 in quello stesso vagone di Versailles, portato fisicamente a Parigi.. 20 anni dopo.
C’è un filo rosso tra i contadini lasciati morire per fame da Stalin dopo la rivoluzione e la non resistenza di molti ucraini di fronte all’invasione tedesca nel ’40.
Potrei continuare… ma in questi anni di ritorno della guerra guerreggiata in Europa mi piacerebbe stare in un’assemblea di una scuola superiore e vedere la reazione dei ragazzi.
Chissà se qualche professore ci ha pensato e organizzato qualcosa..
È appena passato il giorno della Memoria.
Facciamo che la Memoria di tutti quei giorni non passi mai.