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Glocal – 26 dicembre 2006

In una carrozza di 2^ classe del treno Torino-Novara-Milano accompagno mia madre verso casa.
Siamo in pochi, il treno è quasi vuoto. Vicino a noi una giovane signora del Centro America (Perù, Messico?), con un bimbo sui 4-5 anni dai tratti quasi Inca. Dietro, una giovane coppia orientale (Cina?), con un piccolo di pochi mesi che sembra una bambola di porcellana addormentato in un’ “inglesina” di seconda mano. A due scomparti di distanza un gruppo di adolescenti africani, in jeans larghissimi, i-pod e berretta d’ordinanza.
C’è aria di festa, sembrano sereni. In un antico e immutato dialetto padano, mia mamma osserva che noi siamo le uniche italiane presenti e le più vecchie. Sembra un po’ a disagio, ma poi pensa alla sua giovinezza, così lontana e così povera. E sorride.

 

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MAGDA NEGRI

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IL MIO PARTITO