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Governo “uno e trino”

By 05/07/2018Attualità
Il Ministro Tria è oggettivamente, come Conte, in una situazione difficilissima.
Sembra non il responsabile finanziario dell’esecutivo, ma una specie di ragioniere brontolone che ricorda ai capi effettivi del governo che le risorse sono date, non estensibili, e che l’obbligo del pareggio di bilancio, o per lo meno della riduzione del rapporto deficit/pil non è aggirabile.
Tria sembra un Padoan ancora più severo che si aggira in partibus infidelium.
La vicenda un pò grottesca del Decreto Dignità, condita dall’assenza di Salvini, che in mutande si butta nella piscina di una villa sequestrata alla mafia, anticipa quello a cui assisteremo nei prossimi mesi.
Un governo double face, che sforna provvedimenti simil populisti con Di Maio, e rincrudisce il messaggio di una destra dura con Salvini.
In camere non comunicanti, per pubblici diversi, fingendo che si possa procedere con propagande separate, ma sapendo bene che si troveranno davanti il muro granitico della finanziaria tra pochi mesi.
Io non prevedo catastrofi, ma un profondo logoramento della politica del paese, una perdita di competitività e di redditi, un isolamento politico sulla questione dei migranti, una inquietante e crescente alleanza di Salvini con i veri nemici dell’Italia: i governi austriaci, bavaresi, ungheresi, che sposteranno l’asse del governo.
Forse non cadrà, ma una politica così contraddittoria non può radicarsi davvero. Non è senza fondamento il pensiero di chi ritiene che le europee potrebbero essere la vera prova di forza di Salvini, e che i 5S potrebbero non reggere politicamente quella prova.
Forse si aprirà il congresso del Pd e il problema non sono tatticismi e la scomposizione di maggioranze e minoranze, ma la costruzione di un alternativa radicale ai 5S e alla Lega.
La politica ritorni ad essere lavoro di costruzione intellettuale, professionale sforzo organizzativo, ricerca delle persone migliori per una nuova impresa.
Tra Grillo e Max Weber, il Pd dovrebbe saper scegliere.
 
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MAGDA NEGRI

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