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Gramsci in città

By 27/04/2018Attualità
Il 27 aprile del 1937 moriva Antonio Gramsci, poco tempo dopo la sua scarcerazione per motivi di salute.
Da 3 anni l’ Fondazione Istituto Piemontese A. Gramsci fa della sua vita e delle sue opere occasione di pedagogia civile, recupero della storia nazionale, approfondimento del pensiero di uno dei più grandi intellettuali europei del ‘900.
Pubblico volentieri, a scopo esplicitamente propagandistico perchè non ve lo perdiate, il programma di quest’anno.
Tra spettacoli, visite guidate, ecc., la vita di Gramsci prende una concretezza e un’attualità commoventi, pratiche, tangibili.
Ma ricordatevi che tutto finirà il 10 maggio.
Non perdetevi l’emozione di sfogliare i quaderni del carcere in versione digitale, di leggerli pagina per pagina, scegliendo il quaderno che interessa…
Di vedere la sua calligrafia ordinata, piccola, con pochissime correzioni, esempio di un pensiero che fluisce già ordinato e strutturato.
Molti di noi hanno nella loro biblioteca l’edizione degli anni ’70 dei “Quaderni del carcere” editi da Einaudi, ma a pochissimi è stato dato il privilegio di leggerli in versione digitale ma molto realistica e ingrandita rispetto ai fogli originali.
E’ un emozione grandissima, davvero unica.
Come splendida l’idea di accatastare molti libri in un angolo della sala a simboleggiare i tanti libri che Sraffa e i familiari di Gramsci gli inviavano in carcere.
Su molti di quei libri c’era una specie di trappola per uccelli, con piccole bacche della vegetazione del sottobosco sardo.
La guida ci ha spiegato il significato: l’uccello sa che seguendo la sua natura e mangiando la bacca sarà catturato, come Gramsci sapeva che mantenendo l’autonomia del suo pensiero non avrebbe avuto scampo dalla dittatura fascista.
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MAGDA NEGRI

www.magdanegri.it

IL MIO PARTITO