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I cittadini devono poter scegliere i propri rappresentanti e contare su governi stabili

Ripubblico qui di seguito un mio articolo uscito venerdì scorso su Torino Cronaca, disponibile anche in DPF.

 

Il Pd sostiene convintamente il Governo Monti e ritiene che, insieme allo sforzo per risanare il debito pubblico e rilanciare l'economia, bisogna arrivare alle elezioni del 2013 con una nuova legge elettorale e alcune significative riforme istituzionali.

Il Parlamento deve assumerlo come un impegno solenne. Sarà un vero ricostituente per la democrazia italiana, per la libertà dei cittadini di scegliersi i propri rappresentanti, per la stabilità dei futuri governi. Una buona legge elettorale consente di fare scelte pubbliche rispettando le volontà dei cittadini, di realizzarle e di difenderle.

Pensiamo a una legge elettorale che abbandoni per sempre le liste bloccate dei candidati scelti solo dai vertici dei partiti, che ha spezzato il rapporto di conoscenza e di confronto tra gli eletti e i cittadini.

Pensiamo a un sistema che non costringa più a fare alleanze confuse e casuali, "messe su" per il tempo di una campagna elettorale, unite per vincere, ma pronte a dividersi subito dopo, con continui cambi di casacca, e incapaci così di governare. 

Pensiamo a un sistema misto, fatto di collegi uninominali e liste circoscrizionali molto corte. Ogni elettore potrà con un solo voto scegliere la lista e il candidato del partito sul collegio circoscrizionale. Si potrà garantire la rappresentanza ai partiti più piccoli, evitando il disastro della polverizzazione politica, che impedisce poi di formare governi stabili.

Bisogna avere soglie di acceso significative (come in Spagna e in Germania) per salvare il bipolarismo e impedire il gioco della politica "dei due forni", di chi non vuol dichiarare prima del voto programmi e alleanze.

L'anno che ci separa dalle elezioni è poi un tempo sufficiente per realizzare  almeno due importanti riforme istituzionali: la riduzione del numero dei deputati e dei senatori e la netta diversificazione dei compiti di Camera e Senato.

Bisogna lasciarsi alle spalle la particolarità italiana del bicameralismo perfetto e fare del Senato una Camera quanto più possibile simile al Senato delle Regioni e delle Istituzioni locali. Deve esserci una sola Camera politica ad elezione diretta, che dà e ritira la fiducia al Governo e approva in via definitiva le leggi.

Una nuova legge elettorale è un pezzo fondamentale della riforma di una politica a misura di cittadino, che deve percepire la trasparenza della politica in ogni momento. Ecco perché bene ha fatto Mario Monti a impegnarsi per realizzare un sistema di norme anti-corruzione.

La politica trasparente sceglie di tornare nelle mani dei cittadini per selezionare i propri rappresentanti. Questo il senso della nuova legge elettorale. E comunque, il Pd farà le primarie per scegliere i propri candidati. Non si può essere credibili nel sostenere una riforma della politica che accresca la sua funzione democratica, senza essere prima più democratici in casa propria.

Di tutto questo, cominciamo a discutere con l'iniziativa di oggi

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MAGDA NEGRI

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IL MIO PARTITO