Senato. Il senatore Compagna del PDL si intenerisce dicendo che nel’94 aveva guardato con sospetto a Berlusconi come il nuovo che avrebbe fatto da becchino alla tradizione Degasperiana della DC, ma che ora lo vede come il restauratore della più schietta ispirazione neodemocristiana. “Traduzione sempliciotta” di un rischio Doroteo e trasformista dell’ultimo Berlusconi.
Si vedrà… e il tempo si incaricherà di misurare la disponibilità “Costituente” effettiva del PDL e la nostra capacità di costruire una opposizione puntuale, propositiva, alternativa, incalzante e sorretta da un reale movimento di massa e da adeguata informazione. Ottimi gli interventi di Morando e Ceccanti. Diffusa fra i senatori la preoccupazione arrivi una eco sbiadita o si fraintenda di questa strategia nuova dell’opposizione. Bisogna essere più bravi ora all’opposizione, da soli (la distanza con Di Pietro si accentua) di quanto lo siamo stati al governo. Dalla discussione di ieri del Gruppo Pd al Senato, protrattasi sino alle 22, voglio segnalare la riflessione di Rutelli. E’ gentile e pacato, come sempre, ma disegna un quadro impegnativo.. sarà necessaria per noi una profonda evoluzione culturale e programmatica, perché lo spazio democratico si è ristretto. La destra ha "apparecchiato" quello che il Paese voleva sentirsi dire. Berlusconi tenterà di avvolgere l’opposizione e irretirla, complici i 20 anni di comunicazione televisiva che hanno forgiato lo spirito pubblico.
Così fra ruolo del governo ombra e impegno di analisi sulla nuova destra, si esaurisce la prima riunione del Gruppo del Pd. Si aspetta ancora la distribuzione dei senatori nelle commissioni. Mentre scrivo queste righe, a nome della delegazione radicale sta intervenendo Marco Perduca. Ottimo intervento, molto identitario e orgoglioso. L’unico a parlare di Ue e di rivoluzione liberale . Sta presiedendo Emma Bonino e sembra molto soddisfatta…