aula Senato 15 novembre
Lo accarezzano in testa, gli stringono la mano, gli si affollano intorno affettuosi. Lui sorride un po’, ma appena ha un po’ di vuoto intorno silenziosamente piange. E’ il senatore Antonione (Forza Italia) da Trieste, già sottosegretario agli Esteri. Cosa è successo? Semplicemente che dopo 3 ore di incandescente dibattito sull’emendamento sulla class action – voluto da Manzione e Bordon- pegno della tenuta della maggioranza- e sul quale Fi si giocava quasi tutto, lui si è sbagliato. Semplicemente si è sbagliato e ha votato a favore. Doveva votare contro o astenersi (che vale voto contrario in Senato) e invece ha votato a favore, così è finita 158 sì, 40 no, 116 astenuti. Se fosse andata 157 a favore e 157 contrari e astenuti non sarebbe passato. Berlusconi non avrà il nostro scalpo. Antonione piange e interviene per dire che valuterà con il suo Gruppo se dimettersi o no. Dall’Ulivo si ridacchia e si pensa che sia il noto fattore “c", che sempre accompagna Prodi. Ci siamo quasi convinti, siamo invincibili.